M’illumino d’immenso Poetry Translation Prize 2023

Written in Spanish by Eduardo Lizalde and Daniel Samoilovich

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Eduardo Lizalde
Canción del burócrata

Amanuenses amigos, tómenlo seriamente en cuenta:
no pasará a la historia una maldita línea
de todos esos górgoros y espasmos oratorios;
ni una sola frase de toda esa esplendente
bazofia literaria, que alumbra oídos albos,
consignarán los siglos justicieros.
¡Y miren quién lo dice!
Este burócrata, este Bartleby aterrado
que a su mesa se agarra en la tormenta
y cuyos pálidos poemas
naufragarán, es previsible y justo,
bajo las mismas ondas del odio y del olvido
que a los serviles cubren con el tiempo,
como un manto bajuno,
un estigma bestial y deplorable.
Este maltrecho creador, de pequeñeces con cuello de jirafa,
es el burócrata eterno:
y sólo oficios, lápices, registros, memoranda,
discursos de ocasión, estigmas, folios, pruebas de galera,
pasan bajo sus manos durante media vida,
sin la gloria del sueño metafísico,
la angustia heroica de la auténtica miseria material.
No quisiera decirlo frente a nobles testigos,
pero es obvio que este discurso involuntario
y desgarbado constará en mi expediente marrullero
como la más nostálgica y sonora canción de náufrago
y como el menos entusiasta y verdadero canto a mí mismo.
Salve, Walt Whitman.

***

Daniel Samoilovich
Ypacaraí

En decenas de sombreros
tendidos a lo largo de un alambre
vuelan los pájaros en detenidos círculos
entre letras encantadas:

CARAÍ RE,
ERDO DE YPACA,
CUERDO DE Y,
RAÍ RECU.

Pero ni un alma se desliza sobre el lago
y parece improbable que alguien quiera
recordar mañana lo que no quiere vivir hoy,
no hay cabezas para estos sombreros,
la feria fracasa, y con ella
el romántico prestigio del lago, fracasa este país,
el subcontinente en el que está ubicado, salvo
que no estuvieran acá para triunfar,
se tratara tan sólo de las notas redondas
de un pentagrama de alambre, la música
colorida, ritual, que toca el viento
en la mañana de un áspero domingo.

Published November 27, 2023
© Eduardo Lizalde, Nueva memoria del tigre (poesía 1949-1991), FCE, Città del Messico, 1993
© Daniel Samoilovich, Siete colinas de jade. Antología 1973-2013, Conaculta, Città del Messico, 2015

M’illumino d’immenso Poetry Translation Prize 2023

Written in Spanish by Eduardo Lizalde and Daniel Samoilovich


Translated into Italian by Gabriele Mancini

Eduardo Lizalde
Canzone del burocrate

Amici amanuensi, prendetelo in seria considerazione:
non entrerà nella storia una dannata riga
di tutti quei gorgheggi e spasmi oratori;
non una sola frase di tutta quella lucente
paccottiglia letteraria, che illumina candide orecchie,
registreranno i secoli giustizieri.
Sentite poi chi parla!
Questo burocrate, questo Bartleby sgomento
che nella tempesta si aggrappa allo scrittoio
e le cui pallide poesie
faranno naufragio – è prevedibile e giusto –
in quelle stesse onde d’odio e d’oblio
che ricoprono nel tempo i mestieranti,
come un manto lurido,
uno stigma bestiale e deplorevole.
Questo malconcio creatore, di inezie col collo da giraffa,
è il burocrate eterno:
e soltanto lettere d’ufficio, matite, registri, memorandum,
discorsi convenevoli, macchie, fogli, bozze di stampa
gli passano per una vita o quasi tra le mani,
senza la gloria del sogno metafisico,
l’eroica angoscia della vera miseria materiale.
Non lo vorrei dire davanti a nobili testimoni,
ma è evidente che questo discorso involontario
e sgraziato figurerà nel mio fascicolo baro
come la più nostalgica e sonora canzone da naufrago
e come il meno entusiasta e autentico canto di me stesso.
Salute a te, Walt Whitman.

***

Daniel Samoilovich
Ypacaraí

Su decine di cappelli
tesi lungo un filo di ferro
volano in cerchi precisi gli uccelli
in mezzo a lettere incantate:

CARAÍ RI,
ORDO DI YPACA,
CORDO DI Y,
RAÍ RICO.

Ma nemmeno un’anima smuove il lago
e pare improbabile che qualcuno voglia
ricordare domani ciò che non vuol vivere oggi,
per questi cappelli non ci sono teste,
la fiera va a rotoli, e con essa
il romantico incanto del lago, va a rotoli questo paese,
il subcontinente in cui si trova, a meno che
non per far successo stessero qui,
e fossero soltanto le note rotonde
di un pentagramma di ferro, la musica
variopinta, rituale, che il vento suona
nella mattina di un’aspra domenica.

Published November 27, 2023
© Gabriele Mancini


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Anche quest’anno “M’illumino d’immenso”, Premio Internazionale di Traduzione di Poesia, si è rivelato un concorso che attira l’attenzione di traduttori di molti paesi diversi.

In totale, 382 traduttori di 28 paesi del mondo si sono cimentati nella traduzione delle poesie proposte dagli organizzatori: “‘82. Scirea” del poeta italiano Roberto Mussapi ed “È un turbine che stritola” della poetessa svizzera di lingua italiana Prisca Agustoni, per la VI edizione del premio verso lo spagnolo; “Canción del burócrata” di Eduardo Lizalde (Messico) e “Ypacaraí” di Daniel Samoilovich (Argentina), per la I edizione del premio verso l’italiano.

Il Premio è organizzato dai poeti Vanni Bianconi (Svizzera) e Fabio Morábito (Messico), e dalla traduttrice Barbara Bertoni (Italia), con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico e dell’Ambasciata di Svizzera in Messico, e con il patrocinio di varie istituzioni (Ambasciata del Messico in Italia, Ametli, Biblioteche di Roma, Fondo de Cultura Económica, IILA, Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea) e media: Biblit. Idee Risorse per Traduttori (Italia), La otra (Messico), Luvina (Universidad de Guadalajara, Messico), Periódico de Poesía (UNAM, Messico), Specimen. The Babel Review of Translations (Svizzera) e Vasos Comunicantes (Spagna).

La giuria è internazionale ed è composta da poeti e traduttori di grande prestigio: Jorge Aulicino (Argentina), Barbara Bertoni (Italia), Vanni Bianconi (Svizzera), Valerio Magrelli (Italia), Fabio Morábito (Messico).

Il vincitore di M’illumino d’immenso dallo spagnolo all’italiano è Gabriele Mancini (Pomezia, Italia). Menzione d’onore a Michele Morella (Zurigo, Svizzera).

Il vincitore di M’illumino d’immenso dall’italiano in spagnolo è Jorge Yglesias (Cuba). Menzione d’onore a Carlos Mayor (Spagna) e Marco Perilli (Messico).

I vincitori hanno ricevuto un premio di 1000 euro e la pubblicazione delle traduzioni.


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